Lava le maglie di lana: il trucco casalingo per mantenerle morbide e integre

Lavare la lana è una forma di operazione sempre molto complessa e gestibile solo con una certa attenzione per evitare di danneggiare i capi di abbigliamento che ne sono costituiti. Si tratta di un tipo di tessuto praticamente miracoloso per morbidezza, disponibilità ed efficacia, oltre a possedere una notevole durevolezza.

Lavare le maglie di lana però costituisce anche un fattore di rischio di rovinare tutto, perchè questo materiale durante il lavaggio ha bisogno parzialmente di essere trattato “con i guanti” altrimenti rischia di restringersi ma anche portare una serie di effetti estetici e legati all’indossamento del capo di abbigliamento decisamente fastidiosi.

Come lavare quindi correttamente la lana? Esistono vari trucchi, segreti, prodotti e strategie, molti di questi estremamente conosciuti, altri meno, altri ancora sono invece famosi ma in realtà non efficaci. Con un po’ di attenzione possiamo però mantenere le nostre maglie di lana sempre perfettamente integre e morbide nel corso del tempo.

L’utilizzo della lana

La lana costituisce il prodotto tessile, di provenienza animale, dalla storia più lunga del contesto umano, in quanto fin da prima della storia scritta gli esseri umani hanno imparato a tosare vari animali ad esempio quelli di provenienza ovina ma anche caprina e leprina per poi costituire delle fibre utili per realizzare abiti.

E’ un prodotto riconosciuto per una elevata duttilità e capacità isolante unita ad una ottima morbidezza e capacità di resistere agli agenti esterni. Di contro è un materiale particolarmente dedico ad essere rovinato nella consistenza e nelle capacità ed è stato parzialmente sostituito da materiali più moderni, in varie circostanze.

I principali problemi della lana per il lavaggio sono legati all’infeltrimento ma anche alla forma di restringimento delle fibre che sono spesso la conseguenza di un lavaggio o un mantenimento della maglia o del maglione in contesti non adeguati. La lana infatti tende a rovinarsi anche in modo impossibile da recuperare se non facciamo attenzione.

Lavare la lana in lavatrice

E’ spesso il metodo più rischioso ma sicuramente quello più comodo. Però è conseguentemente anche quello nel quale possiamo incappare più facilmente in alcuni errori, possiamo evitarli semplicemente iniziando a consultare le etichette: la lana non è mai tutta uguale tra i capi e per questo ha delle caratteristiche riportate sul prodotto da seguire sempre.

Se l’etichetta consente infatti il lavaggio in lavatrice, possiamo impiegare, se presente, il tipo di programma adatto ai capi in lana o se questo non è presente, scegliere uno per capi delicati. Alternativamente optare per temperature mai superiori ai 40 gradi (30 gradi è ancora meglio), così come è meglio non utilizzare una centrifuga oltre la velocità di 800 giri al minuto.

Essendo costituita da fibre, la lana tende a rovinarsi in modo importante anche se viene lasciata a lungo nella lavatrice, modificandosi, quindi va tolta prima possibile e lasciata asciugare non direttamente sotto il sole e soprattutto non in verticale (le fibre saranno portate ad allungarsi con il peso dell’acqua) ma in orizzontale in modo da mantenere una forma originale.

Lavare a mano

E’ il metodo probabilmente più sicuro perchè meno aggressivo anche se ovviamente richiede più tempo. Possiamo utilizzare una tinozza o una bacinella abbastanza grande da contenere gli abiti. Questi vanno immersi in una soluzione formata di acqua al massimo tiepida (non calda o bollente) ed un po’ di detersivo neutro o specifico per la lana.

La lana non va strizzata o tesa, dobbiamo adeguare i movimenti ad essere delicati, quindi possiamo semplicemente comprimere con delicatezza gli abiti al fine di far penetrare correttamente il composto nelle fibre. Dopodichè dobbiamo lasciare la lana in ammollo per almeno una quindicina di minuti, prima di passare il tutto sotto l’acqua corrente fredda.

Questo per eliminare ogni traccia di sporco ma anche di detergente, possiamo far scorrere l’acqua ineccesso ma senza tenerlo a lungo “appeso”, impiegando invece uno o più asciugamani per tamponare le fibre, che non vanno “stressate” in ogni caso. Anche in questo caso non bisogna tendere la lana ma portarla ad una condizione di asciugatura naturale, su un piano.

Perchè la lana “punge”?

Tra le notevoli proprietà della lana spicca quella che la porta ad essere pruriginosa e portata a pungere nella sua forma di impatto sulla pelle. Questo è causato dalle fibre che sono costituite principalmente da cheratina, lo stesso tipo di struttura organica che costituisce i capelli e le unghie. Conviene evitare ammorbidenti generici ma sfruttare quelli specificaemente concepiti per la lana.

Anche conservare la lana in un luogo fresco, molti utilizzano la tecnica del congelatore, è una buona idea. Basta tenere il maglione in un luogo freddo e secco, questo porta le fibre ad ammorbidirsi naturalmente e questo porta quindi anche ad una più confortevole situazione di indossamento una volta che abbiamo scelto di indossare.

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