Come usare la candeggina in lavatrice: ecco cosa devi fare

Fare la lavatrice è un’operazione che ognuno di noi mette in atto diverse volte a settimana poiché è l’unico sistema che ci permette di avere capi sempre puliti e freschi. Ovviamente il carico di lavoro è certamente inferiore rispetto al passato, quando tutti gli indumenti potevano essere trattati solo a mano e soprattutto all’aperto.

Ora il più del lavoro viene fatto proprio dal macchinario mentre noi dovremmo solamente occuparci di dividere il bucato, caricare la lavatrice, scegliere il programma di lavaggio e anche capire quali prodotti utilizzare per rispettare le caratteristiche dei vari tessuti. Ecco perché i risultati e le tempistiche sono di molto ottimizzate.

Un grande dilemma, però, riguarda l’utilizzo della candeggina in lavatrice poiché molte persone sanno come questo prodotto possa essere utilizzato a tale scopo, ma non sanno bene dove versarlo oppure quando aggiungerlo. Ecco, dunque, qualche curiosità aggiuntiva sull’ipoclorito di sodio e soprattutto su come usare la candeggina in lavatrice per ottenere risultati di alto livello.

Cos’è l’ipoclorito di sodio?

Quando parliamo di candeggina facciamo riferimento ad un preparato chimico noto come ipoclorito di sodio, una sostanza che si usa in laboratorio e che se non maneggiata con cura potrebbe avere degli effetti avversi sulle cose e sulla salute delle persone e degli animali. Parliamo di un liquido davvero particolare che di certo non può passare inosservato.

La candeggina si distingue infatti per il suo odore particolarmente pungente mentre non risulta appariscente per quanto riguarda il colore poiché il suo aspetto è molto tenue e tende leggermente al giallastro. Il suo obiettivo principale è quello di pulire a fondo una zona o un elemento, motivo per cui ha una grande azione sotto questo punto di vista.

La candeggina, inoltre, va sempre utilizzata indossando delle protezioni poiché è così tanto aggressiva da riuscire a ledere lo strato superiore della pelle e compromettere così anche le vie respiratorie e gli occhi. Si tratta della sostanza di eccellenza per quanto riguarda la sanificazione degli ambienti, ma anche per l’eliminazione delle macchie.

La candeggina macchia o smacchia?

La candeggina ha un duplice potere poiché se da una parte viene scelta in quanto riesce a smacchiare anche i danni più ostici, dall’altra potrebbe comportare notevoli problematiche proprio perché rischia di fare più macchie rispetto a quelle sulle quali deve intervenire. È proprio per questa ragione che bisogna fare un’importante differenza.

La candeggina può essere utilizzata per smacchiare delle macchie che si sono verificate su un capo o un indumento bianco, in quanto andrà ad agire schiarendo la zona e quindi eliminando la macchia nella sua profondità. Ovviamente è indispensabile utilizzare questo prodotto solo su tessuti chiari oppure su indumenti che abbiano le caratteristiche per tollerare l’azione di questo prodotto.

Lo stesso effetto non si può ottenere per i capi scuri e colorati ed è proprio a tal proposito che la candeggina può fare più danni che benefici. Se, infatti, capita di interfacciarsi con qualche schizzo di candeggina questa andrà a creare delle macchie più o meno forti su ogni tipo di colore, facendolo apparire come spento e scolorito.

Che differenza c’è tra la candeggina classica e quella per i colorati?

Proprio per evitare di trovarsi nella situazione descritta nel paragrafo precedente, le aziende si sono cimentate nella produzione di una variante alternativa della classica candeggina. Quando andiamo al supermercato, infatti, possiamo annoverare fra gli scaffali la presenza del tradizionale ipoclorito di sodio. Questa è sicuramente la versione più classica nella quale ci possiamo imbattere.

In questo caso ci riferiamo alla candeggina che viene utilizzata per lavare gli ambienti o i panni bianchi, mentre per quanto riguarda i panni colorati e gli indumenti di particolari tessuti bisogna utilizzare un’altra tipologia di prodotto, ovvero quella destinata al trattamento dei delicati. In linea di massima le differenze fra le due sostanze non sono così abissali.

Possiamo dire che l’ipoclorito di sodio tradizionale ha un’azione più mirata ed intensa e forse per questa ragione può essere utilizzato solo verso determinati tipologie di capi. Quella per i colorati, invece, è ugualmente efficace ma è come se fosse diluita proprio per risultare meno aggressiva e permettere ai tessuti di mantenere i loro colori originali.

Come si utilizza la candeggina nella lavatrice?

È arrivato il momento di rispondere alla nostra domanda, ovvero quella relativa all’utilizzo della candeggina durante il ciclo di lavaggio della lavatrice. Esistono delle persone che prima di lavare i panni in lavatrice li trattano, in maniera che gli stessi vengano lasciati ammollo nella candeggina prima di essere infilati nel cestello della lavatrice.

Altre persone, invece, optano per una soluzione meno impegnativa ma ugualmente ufficiale, la stessa che intendiamo proporti oggi. A prescindere dalla tipologia di candeggina che andrai ad utilizzare ti consigliamo di versarne una piccola quantità all’interno della vaschetta dei detersivi e più precisamente nello spazio che viene riservato all’ammorbidente. Così facendo la candeggina entrerà in circolo e verrà dosata alla perfezione, in maniera da non colpire troppo un capo e troppo poco un altro. Il risultato sarà ottimale e tu riuscirai a portare a casa il tuo obiettivo senza esporre a rischi aggiuntivi tutti gli altri capi presenti nello stesso ciclo di lavaggio.

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